L’arte della moda maschile
La mostra Fashioning Masculinities, the Art of Menswear è fino al 6 Novembre 2022 al Victoria and Albert Museum.
“Dal Rinascimento alla contemporaneità globale. Gli abiti indossati da volti noti sono disse-minati ovunque, da Timothée Chalamet e Sam Smith, a David Bowie e Marlene Dietrich. Creazioni innovative e rappresentazioni diverse evidenziano e celebrano le molteplicità dell’espressione sartoriale maschile, vestendo al di là del binario.”
In collaborazione con Gucci, una delle mostre di riferimento della stagione londinese tra-sformata in un evento ipermondano in occasione del galà di apertura che ha visto protago-nisti Harry Styles, “ambasciatore” della maison e altri personaggi glamours.
Il Victoria and Albert Museum di Londra ripercorre la storia del costume maschile in un momento di enorme creatività per gli stilisti, sarti e più in generale per gli artisti che stanno scardinando le tappe che hanno condotto alla costruzione e decostruzione del genere. La sintesi “simbolica” è espressa nel pezzo della collezione di Craig Green SS2021 un totem che “accoglie” e anticipa i temi al visitatore.
Trasformando in dubitativa la massima di Erasmo, questa la domanda a cui hanno cercato di rispondere Claire Wilcox e Rosalind McKever curatrici della mostra. Sulla scia dei Gen-der Studies che a partire dagli anni 70 consideravano il genere come puro “costrutto cultu-rale” si è tracciato un percorso con lo scopo di indicare un concetto di identità che non fos-se necessariamente una metamorfosi (come raccontato nella mostra da sempre c’è stata una contaminazione dell’abbigliamento uomo/donna), ma che ha segnato la nascita di un nuovo modello che mirasse all’ibridazione dei caratteri maschili e femminili.